Zircone, la pietra di dicembre
La tradizione di associare una pietra ad ogni mese dell’anno ha molto origini antiche, il primo riferimento si trova nella Bibbia nel personaggio di Aronne, fratello di Mosè; il suo pettorale aveva incastonate 12 pietre simboleggianti le 12 tribù di Israele o i 12 mesi dell’anno. Solamente duramente il Rinascimento però questa tradizione di indossare una pietra legata al proprio mese di nascita si diffuse anche in Europa.
Il mese di dicembre è associato allo zircone, che con i suoi toni freddi potrebbe ricordare un candido fiocco di neve.
Nel mondo della gioielleria lo zircone spesso viene messo in ombra dal diamante, in quanto viene considerato come la sua versione più “cheap” poiché le due pietre sono apparentemente molto simili, impossibili da distinguere a occhio nudo, se non da un esperto del settore.
Seppur quasi uguali, ci sono delle grandi differenze che le distinguono. La prima è che lo zircone ha un grado di durezza nettamente inferiore rispetto al diamante, che ha la fama di essere indistruttibile.
Sul piano economico un diamante da 0.5 carati può venire avere un prezzo di circa 5.000 euro mentre uno zircone si può acquistare anche per poco decine di euro.
A livello di provenienza, lo zircone è un minerale che appartiene al gruppo dei neosilicati, che quindi “naturalmente” non ha nulla a che vedere con il diamante. In natura i colori dello zircone possono essere vari, dal giallo al rosso, dal blu al verde; solitamente sono gli esemplari incolori o quelli sulle tonalità del blu ad essere impiegati in gioielleria al posto dei diamanti, per creare gioielli altrettanto belli ma ad un prezzo più accessibile.
Bisogna poi specificare che gli zirconi che vediamo splendere nelle vetrine non sempre sono naturali, spesso infatti vengono utilizzati quelli artificiali, che prendono il nome di zirconia cubica ed hanno un valore inferiore.