La pietra delle streghe
L’onice nero è una pietra di origine vulcanica di colore nero, il suo nome deriva dal greco ὄνυξ ὄνυχο (letteralmente unghia). La leggenda narra che Cupido spezzò le unghie a Venere con una delle sue frecce mentre la Dea stava dormendo, le Parche le trasformano subito in pietre affinchè nessuna parte del divino corpo di Venere andasse distrutta.
Si estrae principalmente in Brasile, India e Madagascar ma è possibile trovarla quasi in tutto il mondo; infatti, poiché questa pietra opaca è abbastanza diffusa, non è estremamente costosa.
Ha una certa durezza e, se non modificata artificialmente, presenta delle striature bianche che fanno contrasto con il suo nero intenso.
Sin dall’antichità svariate culture l’hanno utilizzata per i fini più disparati e spesso legati alla divinazione, ad esempio ai Romani serviva per la produzione di sigilli e vari manufatti su cui solitamente poi venivano incisi i segni zodiacali, mentre successivamente durante il Medioevo veniva impiegata dagli inglesi come amuleto per proteggersi dagli spiriti maligni.
Dati questi utilizzi magici la pietra era, ed è tutt’ora, conosciuta come pietra delle streghe; ancora oggi viene impegnata nella cristalloterapia, secondo cui ha grandi benefici per quanto riguarda l’udito e per proteggersi dalle energie negative.
Impiego nella gioielleria
Nei nostri giorni questa pietra scura si presta molto bene alle incisioni data la sua grana sottile e il colore nero intenso, spesso infatti viene utilizzata nella produzione di cammei.
Solitamente in gioielleria il taglio prediletto per questa pietra è quadrato o rettangolare, viene utilizzata per vari tipi di gioielli ma anche per fare risaltare il colore vivace di altre pietre, come i rubini.
Manutenzione
La manutenzione di questa pietra è estremamente semplice, per pulirla basta lasciarla sotto l’acqua corrente per un paio di minuti (attenzione, non va però lasciata a mollo perché a causa della presenza di tracce di metallo potrebbe “arrugginirsi” e, quindi, rovinarsi).