Italian Jewellery in Warsaw: Italia secondo esportatore mondiale di gioielli in Polonia
Si è svolta qualche settimana fa a Varsavia la due giorni “Italian Jewellery in Warsaw“, organizzata dall’ICE – Agenzia per la Promozione all’estero e l’Internazionalizzazione delle imprese italiane. Evento cui hanno partecipato 45 aziende italiane produttrici di gioielleria ed oreficeria, provenienti dai maggiori distretti italiani del settore tra cui Arezzo e Vicenza, per incontrare oltre 75 buyers da tutta Europa. “I comparti di gioielleria e orologeria sono quelli che registrano la maggiore crescita all’interno del settore lusso, in particolare la gioielleria registra una crescita del 50% nell’ultimo quinquennio. Roberto Neccia, consigliere economico dell’Ambasciata, e Andrea De Gasperi di KPMG, insieme alla collega Klaudia Klekowska hanno presentato un interessante studio sul settore del lusso in Polonia. “La fascia di ricchezza è cresciuta dell’8% tra il 2010 e il 2016 e il trend continuerà con una certa stabilità. Il benessere è abbastanza concentrato nelle aree maggiormente produttive del Paese in particolare nelle regioni della Masovia (dove ci sono 287.000 ricchi) e della Slesia (104 mila ricchi). C’è un 3% della popolazione che guadagna oltre 7 mila zloty al mese.” La scelta dell’ICE di realizzare la mostra in Polonia è motivata dalla volontà di sondare le opportunità offerte dal mercato polacco, nel quale le nostre esportazioni del settore, secondo i dati dell’Istituto di Statistica locale (GUS), ammontano, nel 2016, a 43,7 milioni di euro, in crescita di oltre il 60%, considerando i dati degli ultimi cinque anni. Andamento peraltro in linea con la crescita delle importazioni polacche di gioielleria, nel 2016 pari a 264 milioni di euro. La Polonia, a sua volta, ha una importante tradizione nella lavorazione dell’ambra e dell’argento e l’Italia, con un’importazione di 13 milioni di euro, rappresenta il secondo mercato di sbocco dopo la Germania.