Le differenze tra i vari colori dell’oro
L’oro è un metallo estremamente malleabile e, di conseguenza, per essere utilizzato per la creazione di gioielli deve essere legato con altri metalli che gli conferiscono una certa durezza.
La differenza sostanziale tra i vari colori dell’oro, infatti, sta proprio nei diversi metalli di cui è composta la lega, che gli conferiscono i colori giallo, bianco o rosa.
Il fatto che l’oro giallo sia maggiormente usato in gioielleria, però, non significa che questo sia il più costoso, poiché la preziosità di questo materiale dipende dalla quantità di oro puro presente rispetto agli altri metalli con cui è legato.
Dalla quantità di oro puro presente nei gioielli, infatti, dipende la sua caratura: il valore massimo individuato è di 24 carati.
Le leghe
Per migliorare la lavorazione e la resistenza dell’oro, spesso vengono aggiunti altri metalli, così da formare una lega metallica.
Di solito, le leghe vedono come partecipanti oro, argento e rame, ma non è da escludere la presenza di nichel, rodio o platino.
Aumentano la quantità di questi materiali, ovviamente, quella dell’oro diminuisce e la sua caratura si abbassa.
La colorazione
Per ottenere la giusta colorazione finale dell’oro, tuttavia, combinare i metalli nelle giuste proporzioni può non bastare.
Nel corso del tempo, dunque, sono state sperimentate e migliorate tecniche per migliorare o modificarne artificialmente la colorazione.
Una delle tecniche più usate, infatti, è la galvanizzazione. Con questo termine facciamo riferimento a bagni di colore che permettono al metallo, presente in soluzione, di depositarsi sulla superficie del gioiello, così da modificarne l’aspetto.
Sul mercato esistono diverse tipologie di oro, ma le più comuni sono tre: giallo, bianco e rosa.
Oro giallo
Solitamente è quello con la caratura più alta, ma senza esagerare in quanto rimarrebbe troppo morbido e poco lavorabile. Viene normalmente aggiunta una percentuale di argento così da rendere il gioiello più resistente e lavorabile.
Oro bianco
L’oro bianco è formato solitamente per il 75% da oro e dal restante 25% da nichel, palladio o platino.
Tuttavia, la sua colorazione non è data tanto dalla sua composizione chimica quanto dal rivestimento che gli viene applicato tramite la galvanizzazione.
Il rivestimento può variare, ma solitamente vengono utilizzati materiali come nichel e rodio.
Oro rosa
L’oro rosa è formato dal 75% di oro, al 20% di rame e dal 5% di argento. Queste ultime percentuali, tuttavia, possono cambiare: si può arrivare, infatti, a una percentuale del 25% di rame per ottenere l’oro rosso, dal colore molto più intenso.
Conoscevi le caratteristiche dei diversi tipi di oro?