“Gioiello rodiato”: sicuri di sapere di cosa si tratta?
Senti parlare di gioielli “rodiati”, “placcati rodio” e simili, ma molto spesso non è chiaro cosa si intenda con questi termini, quindi vediamolo insieme!
Cos’è il rodio
Il Rodio è un metallo bianco raro ed estremamente pregiato, oltre che molto resistente, il cui prezzo è addirittura superiore a quello di oro e platino.
Viene utilizzato, a volte, anche in lega con il platino, per aumentare la durezza dei metalli e per aumentarne la lucentezza e la durata, utilizzando uno strato sottilissimo al termine della creazione del gioiello. Questo processo, che non intacca le proprietà della lega d’oro, è chiamato “rodiatura”.
Uno dei vantaggi di sottoporre dei metalli alla rodiatura è che ne aumenta la durata, proteggendolo dalla corrosione del tempo, ed è una soluzione perfetta per le persone allergiche al nichel, ad esempio, perché evita che la pelle sia a contatto con il metallo originale del gioiello.
Nel caso dell’argento, invece, è un’ottima scelta perché il metallo non si scurisce, com’è normale che succeda nei processi di ossidazione.
Il processo di rodiatura
Quando parliamo di rodiatura, ci riferiamo ad un processo di trattamento superficiale dei gioielli, che permette di aumentarle la lucentezza e la brillantezza degli accessori in argento, oro bianco e simili, rendendoli anche più resistenti alle abrasioni e all’ossidazione. Questo processo può essere anche fatto su gioielli che vuoi riportare allo splendore di un tempo, ci penserà il tuo gioielliere di fiducia!
Il processo di rodiatura consiste nel ricoprire un gioiello con un sottile strato di rodio, dall’impercettibile spessore di circa 1 micron (1 millesimo di millimetro), fino ad arrivare ad un massimo di 25 micron. Il gioiello acquisisce così un aspetto brillante e bianco.
Il procedimento galvanico utilizza l’elettricità, quindi onde elettromagnetiche, e viene praticato attraverso elettrolisi. Le micro-particelle di rodio si trovano in un bagno e ricoprono il metallo del gioiello con un sottilissimo strato. Si tratta di un procedimento molto costoso per la sua complessità e per il costo del materiale stesso.
“Placcato”, infatti, significa rivestito, ricoperto di un materiale più pregiato. Attenzione quindi ad indagare il materiale che si trova sotto la rodiatura. “Placcato oro” fa intendere che al di sotto ci sia un materiale meno pregiato, ma non specifica di quale si tratta!
Con questo trattamento, i metalli vengono perfettamente rivestiti grazie al bagno galvanico, poi vengono sgrassati con una sostanza a base di soda, passati sotto l’acqua e neutralizzati in un composto di acqua e acido solforico.
Un ultimo consiglio: hai già acquistato un gioiello placcato rodio e vuoi pulirlo? Evita panni o liquidi abrasivi per non danneggiare il rivestimento del tuo accessorio preferito!