Come riconoscere l’oro e cosa sono i carati?

Gli esperti non hanno difficoltà a riconoscere l’autenticità di un gioiello d’oro e la sua caratura. Ma tu, riusciresti a farlo? Ti diamo qualche semplice consiglio per distinguere un vero da un falso.

Primi test

Per una prima analisi ti basterà una lente d’ingrandimento, che ti permetterà di notare eventuali scritte ufficiali o timbri distintivi, che esprimono in millesimi o in carati la purezza dell’oro. Nel caso in cui si dovesse trattare di un oggetto usurato, però, ricordati che i segni potrebbero essere spariti e dovrai fare altri test. Prima di tutto analizza le zone di usura e guarda se hanno lo stesso colore del resto dell’oggetto, oppure se sono diverse: in caso di differenze, avrai la prova che l’oggetto è solo ricoperto d’oro.

Come ben sai, l’oro è un metallo pesante quindi, se immerso nell’acqua, cadrà molto velocemente a fondo. Resta a galla o scende molto lentamente? Beh, non si tratta di oro.

Un’altra caratteristica dell’oro vero è che non è magnetico, quindi se messo a contatto con un magnete forte il nostro gioiello non verrà attratto. Se dovesse succedere, invece, saremo davanti ad un oggetto falso. Ricordati però che ci sono molti altri metalli che non si avvicinano ai magneti, quindi non è detto che la risposta di questo test sia accurata.

Perché l’oro si morde?

Chi di noi non ha in mente uno sportivo che morde la medaglia d’oro? O un uomo che, uscito dalla miniera, addenta un metallo per capire se si tratta di oro? Questa usanza ha un fondamento di verità: l’oro, se morso, dovrebbe avere su di sé il segno dei denti, poiché è un materiale morbido.
Vi sconsigliamo questa azione perché potreste danneggiare l’oggetto o ancor peggio il vostro dente, ma sappiate che questa pratica non è infondata.

Carati

L’unico modo per sapere la caratura è affidarsi ad un esperto: con i raggi X saprà dirti esattamente quanti carati stai maneggiando. Ma cosa sono realmente?

Quando si dice 24 carati (24k), si intende l’oro puro, che su 24 parti è composto per 24 da oro, privo di tracce di altri metalli, quindi considerabile al 99,9% puro. La regola continua con i 22k che sono 22 parti su 24 composte da oro puro e dai 18k che sono per 18 parti oro e 6 di qualche altro metallo. Queste composizioni vengono spesso usate poiché permettono al gioiello di assumere colorazioni e durezze differenti.

Con 24k abbiamo davanti a noi un gioiello fatto di un materiale tenero, con 10k abbiamo un oggetto duro, poiché l’altra parte è composta da metalli diversi. In gioielleria difficilmente viene usato l’oro puro 24k poiché è troppo tenero, quindi viene legato normalmente ad argento o rame, per dare una colorazione tipicamente bianca o rossa.

Un esempio comune di composizione: l’oro giallo è composto per il 75% d’oro, il 12,5% d’argento e il 12,5% di rame.