La differenza tra le perle di mare e di fiume
Le perle sono diventate oggetto molto comune e probabilmente ogni donna ha un accessorio di questo tipo nel suo portagioie. È un classico intramontabile reso famoso dal film Colazione da Tiffany e dalla meravigliosa interpretazione di Audrey Hepburn. Ma come nascono le perle? Di seguito la risposta.
COME SI FORMANO LE PERLE
Il nome perla deriva dal latino pernula, con cui ci si riferiva alla conchiglia che la contiene. A differenza delle altre pietre preziose le perle nascono grazie a un organismo vivente, le ostriche. Una perla si forma quando un minuscolo intruso, solitamente un parassita o un pezzo di conchiglia, si insinua all’interno dell’ostrica. Questa, per proteggersi, ricopre il corpo estraneo con secrezione di madreperla chiamata nacre, dando inizio al processo che creerà la perla finale. Differenti studi hanno rivelato il fatto che la formazione di una perla si ha a seguito dalla creazione di milioni di strati di nacre attorno all’intruso. Le perle naturali si formano quindi per caso, non è un avvenimento programmato e neanche un processo immediato, ma richiede diversi anni.
Oggi però è quasi impossibile trovare in commercio perle naturali, quasi completamente sostituite da quelle coltivate che risultano molto più economiche. La creazione di una perla avviene in questo caso tramite l’intervento dell’uomo che procede all’innesto di un corpo estraneo, chiamato nucleo, in un’ostrica o in un altro mollusco. Una volta inserito l’oggetto estraneo ha inizio il naturale procedimento di avvolgimento tramite la nacre. Le prime perle coltivate furono ideazione di studiosi giapponesi nel XIX secolo.
PERLE COLTIVATE IN ACQUA SALATA
Tutte le perle coltivate in acqua salata partono dal processo di nucleazione spiegato prima. Le ostriche vengono aperte tramite un’incisione di circa 2 cm e in questo buco viene inseritoun corpo estraneo, il buco viene poi chiuso tramite l’innesto di un pezzo di un’altra ostrica.
Per avere la reazione voluta bisogna che il processo sia eseguito nella maniera più precisa possibile, per questo viene svolto da tecnici esperti. Le ostriche Akoya, di provenienza giapponese e cinese, muoiono subito dopo l’esportazione della prima perla. Le ostriche australiane e indonesiane possono, invece, essere nuovamente “fecondate” e creare perle di dimensioni maggiori grazie al fatto che nel frattempo la stessa ostrica è cresciuta. Dopo alcune “fecondazioni” le ostriche vengono però lasciate tranquille, in modo da favorire la riproduzione. Le perle coltivate nella Polinesia francese possono nascere anche nel particolare colore nero e verde bosco, ciò è dovuto alla base scura tipica delle perle coltivate nella zona.
PERLE COLTIVATE IN ACQUA DOLCE
La coltivazione di perle d’acqua dolce avviene nei fiumi di tutto il mondo, i maggiori esportatori sono pero gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone. In acqua dolce i molluschi sono generalmente “fecondati” tramite l’innesto di un mollusco donatore, l’incisione viene fatta nel mantello e non nella gonade come per la coltivazione in acqua salata. La coltivazione nei fiumi da una maggiore probabilità di successo in quanto si tratta di un terreno più facile da gestire, a differenza del mare che invece è più esposto a intemperie e danni naturali.
Un mollusco di acqua dolce è in grado di dare origine anche a venti perle contemporaneamente grazie alla maggiore grandezza delle conchiglie, per questo il prezzo di queste è molto minore. In acqua dolce possono nascere perle di diversi colori: le classiche bianche, oppure rosa e lavanda, la varietà dei colori dipende dal tipo di mollusco. Le perle di fiume sono però meno luccicanti e meno simmetriche di quelle di acqua salata, presentano infatti una forma più ovale che tonda.
Le perle non sono tutte uguali ma si dividono in base alla lucentezza, la più pura e riflettente è contrassegnata dal nome AAA mentre la meno pura e più opaca da A. In mezzo ci sono le fasce intermedie AA e A+.