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Sotheby’s a Parigi omaggia l’alta oreficeria italiana

L’8° arrondissement di Sotheby’s celebra i 100 anni della gioielleria Buccellati con l’esposizione di alcuni pezzi che hanno fatto la storia dell’alta oreficeria mondiale.

 

Per festeggiare i 100 anni della famosa Casa di oreficeria Buccellati, dal 25 al 28 ottobre 2019  Sotheby’s  ha tenuto la mostra Joallerie Paris in cui sono stati esposti alcuni affascinanti pezzi storici della gioielleria e a cui è seguita l’asta il 29 ottobre a Parigi. Per l’occasione sono stati battuti all’asta 26 gioielli e altri 17 sono stati esposti come pezzi simbolo delle collezioni che hanno fatto la storia dell’azienda.

100 anni di successo

La gioielleria Buccellati è stata fondata nel 1919 a Milano da Mario Buccellati e fin dalla sua nascita, nel 1919, ha sempre vantato uno straordinario successo, tanto da vendere alcuni pezzi alla famiglia reale Spagnola nel 1921.

Icona della Madonna da barnebys.it

Tra le correnti artistiche che più hanno influenzato lo stile dei gioielli Buccellati c’è il rinascimento, da cui la casa di oreficeria ha assorbito alcune famose tecniche di taglio come il rigato, metodo che permette di accentuare la lucentezza dell’oro tramite l’incisione di piccole linee parallele tra loro. Accanto al rinascimento, altre rilevanti fonti di ispirazione sono state le forme della natura, in particolare foglie e animali che più volte ricorrono nelle collezioni di Buccellati.

L’eleganza e la particolarità di tali gioielli affascinò anche personalità come Gabriele D’Annunzio che, notando la padronanza di Mario Buccellati, gli commissionò diversi preziosi e oggetti da donare ad amici e donne amate, lo stesso scrittore definì l’allora giovane artigiano come “il principe degli orafi”.

Con gli anni Buccellati ha visto la sua fama crescere costantemente, tanto che anche Papa Pio XII nel 1949 gli commissionò alcuni lavori, tra cui un’icona della Madonna ornata in argento e rubini da donare alla principessa Margaret d’Inghilterra in occasione della sua visita in Italia.

 

Simbolo del “made in Italy” anche oltre oceano

Nel 1951, Buccellati divenne famoso anche oltre oceano con l’apertura di un suo negozio a New York, seguito dall’inaugurazione nel 1954 di una seconda boutique sulla Fifth Avenue. Questo evento fu solo l’inizio di una grande e continua espansione del marchio che aprì negozi in tutto il mondo, da Hong Kong a Londra, da Parigi a Mosca.

La gioielleria è ben presto divenuta simbolo dell’alta oreficeria italiana ed è oggi gestita dalla terza e dalla quarta generazione della famiglia. I nipoti del primo Buccellati hanno mantenuto la tradizione di famiglia, producendo oggetti preziosi forgiati a mano con procedimenti che ormai solo pochi al mondo utilizzano e, per fare in modo che questa pratica non svanisca, hanno fondato a Firenze la scuola Metallo Nobile per formare gli artigiani del futuro.

gran mogol

Gran Mogol da buccellati.com

La mostra

Durante la mostra dedicata ai 100 anni di attività della gioielleria, sono stati esposti alcuni tra i più prestigiosi preziosi, come la tiara realizzata da Mario Buccellati negli anni venti ispirata a Venezia e alla piccola Venezia del Nord Bruges. Accanto a quest’ultima, il pubblico ha potuto ammirare il pendente a forma di goccia composto da dieci foglie e accoppiato ad un paio di orecchini realizzati con due ametiste.  Il gioiello più importante era però la collana Gran Mogol del 1992, ispirata alla dinastia imperiale indiana e caratterizzata da sette elementi a forma di cuore incastonati insieme a pietre preziose di acquamarina e ornati da 602 rubini, per un totale di 42,17 carati. Si stima che il prezzo di tale collana si aggiri intorno ai 16.000 e i 24.000 euro.

L’asta organizzata da Sotheby’s non fa che riconfermare la grandezza e la maestria della Casa di oreficeria italiana, premiando un’impresa che affonda le sue radici nell’inizio dello scorso secolo e che ancora oggi è apprezzata ed elogiata in tutto il mondo per la sua qualità e unicità di stile.

 

(Immagine di copertina dall’archivio buccellati.com)