Alla scoperta degli antichi strumenti dell’arte orafa.
La mostra “Antichi strumenti orafi” dello storico artigiano bolognese Adelmo Garuti è divenuta virtuale, ed è possibile guardarla online direttamente sul suo sito. E’ il frutto di un’opera di raccolta minuziosa e instancabile promossa dal Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà dell’Università di Bologna. Un vero e proprio museo online grazie a quale è possibile riscoprire quel vasto e multiforme universo di oggetti che per secoli hanno animato l’artigianato orafo. Un mestiere antichissimo, una creativa attività manuale che richiede grande precisione ed è stata tramandata, con i suoi gesti e i suoi strumenti, di generazione in generazione, da maestro ad apprendista. Eppure l’arte orafa oggi rischia di venire dimenticata, perché soppiantata dall’impiego di tecnologie sempre più all’avanguardia.
La visita virtuale regala la visione di un patrimonio culturale di storie, tradizioni e conoscenze tecniche che ruotano intorno al mestiere dell’orafo attraverso le fasi e le principali tecniche di lavorazione dell’oro, dell’argento e delle pietre preziose impiegate nelle botteghe.
Dallo studio dei gioielli possono emergere molte informazioni importanti sul contesto storico nel quale sono stati realizzati, sulle tecniche e gli strumenti utilizzati, sulla provenienza dei metalli e delle pietre, permettendone la collocazione in un ambiente definito e di capirne il valore.
Adelmo Garuti ha iniziato da giovanissimo la sua carriera come apprendista di bottega, maturando ben presto una profonda passione e una spiccata capacità, qualità che gli hanno permesso di aprire un’attività in proprio. Ha sempre avuto un grande interesse per gli strumenti del suo mestiere, che ha iniziato a collezionare mentre era ancora in attività.
Oggi questa ricchissima collezione si è trasformata in una raccolta unica al mondo. Al momento si trova in una sede che non è accessibile al pubblico e proprio per questo motivo si è deciso di renderla visibile online. Questo importante patrimonio storico non poteva rimanere nascosto: migliaia di pezzi di ogni dimensione, catalogati a seconda della fase di lavorazione per cui venivano usati e ordinati per provenienza e per datazione. Con l’aggiunta di alcune pagine speciali, dedicate a specifiche botteghe e marchi storici dell’artigianato orafo italiano.
Tra i pezzi più antichi e pregiati c’è un banco da orafo del Settecento che arriva da una bottega di Venezia e una trafila per realizzare fili d’oro risalente ai primi dell’Ottocento. Ma non è solo la datazione degli oggetti a sorprendere, ma soprattutto la loro capacità di trasmettere cultura, emozioni e conoscenza attraverso i secoli.
E’ possibile guardare la mostra online sul sito www.antichistrumentiorafi.it